Sulle sale pubbliche decisione rimandata

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Nel corso del Consiglio Comunale di martedì 26 luglio è stata discussa la mozione presentata dal nostro gruppo con la quale abbiamo proposto ai consiglieri di maggioranza e di minoranza di modificare il regolamento per l’utilizzo delle sale comunale (link ad articolo).

Il regolamento in vigore prevede il pagamento di una quota per l’utilizzo delle sei sale pubbliche adibite ad incontri/riunioni pubblici: Sala Consiliare, sala al terzo piano dell’ex canonica e Sala Affreschi a Sona, sala riunioni presso gli impianti sportivi a Palazzolo, sala riunioni presso centro civico a San Giorgio in Salici e aula magna delle Suole Medie a Lugagnano. E’ previsto per le associazioni l’utilizzo gratuito delle suddette sale solo in caso di incontri o eventi patrocinati dal Comune di Sona.

Abbiamo proposto che la gratuità venga estesa a tutte le riunioni o eventi organizzati da qualsiasi associazione del Comune di Sona purché iscritta all’albo comunale delle
libere forme associative.

Ne è scaturita una discussione a tratti fumosa, a tratti costruttiva. La maggioranza si è presentata con un emendamento che in parte accetta la nostra proposta ma ne limita l’effetto a soltanto una riunione annuale per associazione, dal nostro punto di vista una modifica troppo ristrettiva.

Sempre dai banchi della maggioranza poi, il consigliere Corrado Busatta ha avanzato una valida proposta, quella di rimandare la discussione una volta aver sentito e discusso la stessa in una riunione del forum delle associazioni. Verrà fissato un incontro dove il nostro consigliere Enrico Cordioli esporrà la proposta.

Abbiamo accettato questa soluzione, anche se avremmo preferito che il Consiglio Comunale deliberasse assumendosi la responsabilità della scelta, perché la consideriamo sicuramente più efficace rispetto a quella che sarebbe emersa in caso di votazione dove sarebbe passato l’emendamento della maggioranza.

Inoltre nel corso della discussione alcuni assessori hanno più volte ripetuto che ai cittadini deve essere fatto capire il concetto che tutto ha un costo e che “non esiste la gratuità”. Come ha replicato Enrico Cordioli a questa affermazione però, siamo d’accordo sul principio generale ma siamo dell’idea che anche se un’associazione non dovesse pagare per l’utilizzo della sala per il Comune non si potrebbe parlare di un costo in quanto ci sarebbe comunque un ritorno per la comunità considerato che molte volte tali associazioni operano nel sociale o nella cultura e la loro attività va a coprire attività che altrimenti dovrebbero essere gestite dal Comune stesso, senza dimenticare poi il valore aggiunto per il cittadino che è insito nell’associazionismo.

Ma nel corso del dibattito un concetto è sfuggito ai più o perlomeno non è emerso: si è continuato a parlare di far comprendere il rispetto per la cosa pubblica tramite il pagamento di un contributo seppur simbolico, dimenticando però che chi presta la sua opera, gratuitamente, per un’attività di volontariato di tutto ha bisogno fuorché di lezioni di “civismo”.


Acrobazie di Giunta: una poltrona per Forante

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Sulla vicenda legata alle quote rosa all’interno della Giunta di Sona, negli ultimi mesi abbiamo letto di tutto e di più. Ancora oggi, in riferimento alle nuove vicende, l’Amministrazione ha relegato la questione ad un attacco personale evitando abilmente la sostanza dei fatti.

Per chiarezza e maggior completezza, li riepiloghiamo brevemente.

All’esito delle elezioni comunali del 2013 il neoeletto sindaco Gianluigi Mazzi nominò quali assessori della Giunta Comunale quattro uomini (Caltagirone, Bianco, Dalla Valentina e Forante) ed una donna (Dal Forno). All’epoca, la normativa richiedeva che entrambi i sessi fossero rappresentanti negli organi di governo senza però stabilire la quota obbligatoria.

Ad inizio del 2014, a causa di una vertenza con l’Università di Verona che gli imponeva di scegliere tra il ruolo di dirigente e quello nella Giunta Comunale, il sig. Bianco si dimise dalla carica di assessore per poi ricorrere contro il provvedimento della stessa Università.

Il Tribunale di Verona stabilì che non vi fosse incompatibilità tra i due incarichi perciò, dopo pochi giorni, il Sindaco nominò nuovamente Bianco Assessore del Comune di Sona.

Nel frattempo, però, era entrata in vigore la Legge n. 56/2014 che ha introdotto, tra le altre, la seguente norma: “Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico“.

In sostanza, la nuova nomina violava la rappresentanza del genere femminile nella Giunta Comunale di Sona. La questione è stata immediatamente sollevata dai consiglieri comunali di minoranza, chiedendo al Sindaco di rivedere la propria decisione. Il Gruppo PD-NP ha scelto di limitarsi ad evidenziare il problema giuridico e politico. Altri consiglieri (Gualtiero Mazzi, Federico Zanella) e l’associazione “Donna & Futuro” hanno invece proposto ricorso avanti il TAR Veneto.

Con sentenza n. 224/2015, il Giudice Amministrativo ha accolto il ricorso rilevando la violazione della legge, annullando la nomina dell’assessore Bianco e condannando il Comune di Sona al pagamento delle spese legali dei ricorrenti.

Al netto degli isterismi della maggioranza, il risultato è molto chiaro: la nomina era illegittima ed il prezzo della cocciutaggine molto salato (circa 6.000 per l’avvocato del Comune e circa 3.000 per l’avv. Mazzi che comporterà il riconoscimento di un debito fuori bilancio!) per non parlare della figuraccia rimediata.

Ci si sarebbe dunque aspettati meno clamore e molto buon senso.

Invece, per evidenti ragioni di equilibrio interno, si è cercato di mascherare l’accaduto e si è ricercata una soluzione politica per far rientrare l’assessore Bianco.

In breve tempo si è infatti dimesso l’assessore Forante creando così due posti vacanti in Giunta, uno per Bianco e l’altro per Catalano.

La norma prevede però che il tetto minimo di rappresentanza è del 40% che, in una giunta di sei componenti (5 assessori più il sindaco), può dirsi rispettata solo con tre componenti di ogni genere.

Ancora una volta il Gruppo PD-NP ha scelto di limitarsi ad evidenziare il problema giuridico e politico associandosi ad una raccomandazione con la quale è stato richiesto di rivedere la decisione per evitare ulteriori ricorsi.

Così non è avvenuto perciò alcuni degli altri consiglieri di minoranza hanno presentato un nuovo ricorso al TAR Veneto.

Alla luce del primo ricorso perso, forse sarebbe stato meglio serbare un decoroso silenzio stampa… quanto meno per scaramanzia. Invece si è scelto ancora una volta di attaccare le minoranze tacendo delle nuove “acrobazie” di Giunta che fanno accapponare la pelle.

Stiamo parlando della delibera n. 96/2016, con la quale la Giunta ha ritenuto fondamentale istituire la figura del portavoce del Sindaco.

A due anni dalle elezioni, l’amministrazione del moralismo civico, autoproclamatasi paladina degli sprechi e dell’antipolitica, fa rientrare dalla finestra l’ex assessore Forante e gli garantisce una poltrona a 6.600 Euro all’anno.

C’era proprio bisogno di questo portavoce? E l’Assessore alla “Comunicazione” che fine ha fatto? Quali sarebbero le competenze “giornalistiche” del portavoce Forante? E’ proprio sicura la Giunta che questa nomina sia legittima?

Il punto centrale della vicenda è a nostro avviso l’incredibile sfacciataggine con cui l’Amministrazione Comunale è avvezza a piegare le norme per i propri interessi politici. E’ infatti evidente che questa operazione è il prezzo per le dimissioni di Forante da assessore.

Rammarica enormemente vedere che tutto ciò avviene per logiche ed interessi personali a spese dei cittadini e dell’interesse pubblico.

Chissà cosa avrebbe detto l’ex consigliere di minoranza Bianco…


Utilizzo sale comunali

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Riportiamo di seguito il testo della mozione (link per scaricare la versione inviata) che abbiamo presentato per chiedere che l’utilizzo delle sale comunali sia gratuito per tutte le associazioni con sede nel territorio di Sona, anziché riservare la gratuità solo a quelle iniziative delle associazioni con il patrocinio del Comune o già oggetto di convenzione.

 

 

Al presidente del Consiglio

Comunale di Sona (VR)

Ai consiglieri comunali del

Comune di Sona (VR)
Piazza Roma, 1

37060 Sona (VR)

 

 

Sona, 24 aprile 2016

MOZIONE

Oggetto: Modifica “Regolamento per utilizzo Sale Comunali”

 

Il Consiglio Comunale di Sona,

 

  • Premesso che in data 21/05/2015 il Consiglio Comunale ha approvato il regolamento per utilizzo Sale Comunali;
  • Considerato che in data 13/10/2015 con delibera della Giunta Comunale sono state approvate le tariffe per l’utilizzo delle Sale Comunali

DELIBERA

di modificare il suddetto regolamento come segue:

  • a pagina 5 dopo il punto per tutte le riunioni con finalità civiche e politiche, purchè di interesse comunale.” aggiungere “5. per tutte le riunioni delle associazioni iscritte all’albo comunale delle libere forme associative del Comune di Sona purché tali riunioni siano attinenti alle attività previste dallo statuto dell’associazione stessa”.

 

Il Proponente

Enrico Cordioli


Contributo ambientale per Cava Siberie

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Riportiamo di seguito il testo dell’interrogazione (scarica il pdf) che il nostro gruppo consigliare ha presentato circa l’eventuale richiesta di contributo ambientale al Comune di Sommacampagna per la cava Siberie.

 

Alla c.a. del
Sindaco della
Giunta Comunale e del
Presidente del Consiglio Comunale
del Comune di Sona
Piazza Roma, 1
37060 Sona (VR)

 

Sona, 02 maggio 2016

 

Interrogazione: Cava Siberie – richiesta contributo ambientale

 

Premesso che
– la disciplina normativa introdotta dalla LRV 21 gennaio 2000 n. 3 prevede, all’art. 37, il riconoscimento di uno speciale contributo ambientale in favore non solo dei Comuni sede di impianti di recupero e smaltimento rifiuti ma anche in favore dei Comuni limitrofi all’impianto medesimo, se effettivamente interessati dal disagio, stabilendo che la Giunta Regionale provveda alla determinazione dei criteri per la suddivisione del contributo fra i comuni confinanti;
– con deliberazione n. 1739 del 18.6.2004, la Giunta regionale ha provveduto a stabilire, in via generale, i suddetti criteri delegando alle Provincie l’effettiva ripartizione del contributo con il provvedimento autorizzativo all’esercizio dell’impianto ovvero in altro specifico atto;
– con delibera n. 452 del 10 aprile 2013, la Giunta regionale ha dato un prima individuazione dell’entità del contributo da applicare in via sperimentale quale compensazione economica al disagio dovuto dalla presenza di impianti di gestione dei rifiuti stabilendo che l’eventuale partecipazione al ristoro economico di ciascun comune confinante potrà essere legittimata solo a seguito di formale e motivata richiesta formulata dall’Amministrazione comunale interessata e dall’accoglimento;

Verificato che
il Comune di Sommacampagna gestisce una cava su un fondo posto in prossimità del confine con il Comune di Sona;

Considerato che
in passato risulta sia stata inviata segnalazione da parte del Comune di Sona al Comune di Sommacampagna di intensi odori provenienti dalla cava in questione;

Tenuto conto che
non risulta che il Comune di Sona in passato abbia già attivato la procedura di richiesta di contributo ambientale;

CHIEDO
– di sapere se la Giunta Comunale ha già verificato l’esistenza dei presupposti per la richiesta di contributo ambientale a carico del Comune di Sommacampagna; – se sia intenzione della Giunta Comunale di Sona, in caso di accertamento dei suddetti presupposti, di attivare la procedura della richiesta di tale contributo, come previsto dalla legge regionale 3/2000 all’articolo 37 “Art. 37 – Contributo ambientale a favore della Regione e dei comuni sede di impianti di recupero e di smaltimento di rifiuti”;
Rimango in attesa di una vostra risposta nel corso della prossima seduta consiliare.
Cordiali saluti.

Il Consigliere Comunale
Capogruppo
Nuove Prospettive e Partito Democratico

Enrico Cordioli


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