Riforme: il PDL non le vuole, fa solo propaganda
di Anna Finocchiaro, 14 giugno 2012
Sulle riforme costituzionali non è possibile agire con leggerezza, nè fare giochetti per pura strategia politica. Il testo uscito dalla Commissione Affari Costituzionali sulle riforme istituzionali (e arrivato questa settimana in aula) risponde ad aspettative manifestate in forma più o meno appariscente dall’opinione pubblica: dalla maggiore efficienza del Parlamento alla riduzione degli effetti del bicameralismo perfetto, dalla riduzione del numero dei parlamentari all’attribuzione di maggiori poteri al Presidente del Consiglio. Tutto ciò risponde anche ad un’aspettativa popolare. E l’approvazione del testo sulle riforme costituzionali era stata posta dal Pdl come precondizione per arrivare a una nuova legge elettorale. La proposta improvvisamente presentata da Berlusconi e Alfano sul semipresidenzialismo ha avuto come effetto di mettere pericolosamente in discussione tutto il lavoro fatto fin ad ora.
Per questo ho chiesto con fermezza che si ritirasse la proposta sul semipresidenzialismo o che si tornasse a discuterne in Commissione lavorando ad una legge costituzionale che introduca un referendum di indirizzo sul sistema semipresidenziale. Il semipresidenzialismo non è la scelta del Pd, ma se se ne deve discutere credo sia meglio chiedere ai cittadini cosa pensano di un cambiamento così radicale. Io comunque, continuo a pensare che la priorità sia una nuova legge elettorale che cancelli il Porcellum. Ho paura che se continueremo a perdere tempo non riusciremo ad ottenere questo risultato.
Arriva la stangata sulle famiglie
I nodi vengono al pettine: Tosi ha sempre negato, ma a campagna elettorale finita arriva la stangata sulle famiglie.
Il sistema leghista che governa il trasporto pubblico:
– non riduce le duplicazioni kilometriche tra i bus arancioni e blu nonostante facciano parte della stessa società, l’ATV;
– mantiene tre società di trasporto (ATV, AMT e APTV) e altrettanti consigli di amministrazione da pagare;
– destina altrove le accise che paghiamo sulla benzina nel Veneto imposte per finanziare il trasporto pubblico locale;
– assume i parenti dei propri militanti;
– fa pagare ad ATV affitti esosi per utilizzare i depositi pubblici di proprietà di APTV e AMT, ovvero delle società dalle quali dipende l’ATV;
– non riequilibra le risorse regionali che sfavoriscono Verona.
Al contrario,
– riduce le corse e le linee;
– aumenta i biglietti e gli abbonamenti;
– vuole ridurre gli stipendi dei dipendenti e i loro diritti sindacali.
I danni che hanno provocato non possono essere pagati dalle famiglie e dai lavoratori.
Da cinque anni Tosi annuncia il Piano generale del traffico urbano e l’integrazione tra linee urbane e linee extraurbane. Mai avvenuto!
L’azienda di trasporto pubblico ATV continua a macinare debiti mentre crescono le spese di gestione e quelle accessorie.
Per Tosi e la Lega Nord il trasporto pubblico è un peso. Adesso hanno ridotto le linee, presto con la loro gestione lo azzereranno.
(da www.pdverona.it)
Chi ha votato no all’arresto di De Gregorio ha screditato il Parlamento
di Anna Finocchiaro (7 giugno 2012)
Chi ha votato contro l’arresto del senatore De Gregorio coprendosi con il voto segreto ha assunto su di sé la responsabilità di contribuire, proprio in questo momento, a screditare e umiliare il Parlamento e la politica.
L’esito del voto e’ chiaro: il voto segreto ha dato la possibilità di saldare una maggioranza occulta. L’intervento del senatore Quagliariello può aver impressionato qualcuno, ma non serve a spiegare perché il PDL ha imposto al proprio gruppo di respingere la richiesta di arresto.
Mi auguro con tutto il cuore che in occasione del voto sulla vicenda che riguarda il senatore Lusi non ci sia nessuna richiesta di voto segreto.
Il modo migliore per onorare il mandato parlamentare e la politica e’ quello di assumersi pubblicamente la responsabilità delle proprie scelte.
‹ 1 … 77 78 79 80 81 … 144 ›