Con la spending review muore la partecipazione
Scenari devastanti per gli organismi di consultazione: spariranno osservatori, consulte, comitati
Ora lo sviluppo e un’Europa unita e democratica
Con il voto della Camera, il Parlamento italiano ha definitivamente ratificato i trattati europei che istituiscono il Fiscal Compact e il Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Si tratta di tre disegni di legge (Meccanismo di stabilità per gli Stati membri dell’Unione europea la cui moneta è l’euro, Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’Unione economica e monetaria, e Trattato che istituisce il Mese) con cui assumiamo nei confronti dell’Europa la responsabilità della disciplina fiscale e del bilancio dello Stato. Le ragioni di questa scelta sono chiare: non possiamo venir meno al rigore dei conti. A chi parla dei costi del meccanismo europeo di stabilità, ricordiamo che gli impegni assunti dall’Italia con questi provvedimenti, pari a 125 miliardi di euro in 3 anni, ci permetteranno di poter ottenere garanzie di un possibile aiuto di circa 700 miliardi; è dunque un buon investimento e il nuovo meccanismo potrà essere uno strumento importante contro oscillazioni eccessive e ingiustificate dello spread. Al contempo, non dimentichiamo affatto che scelte dure ma indispensabili rendono sempre più urgenti politiche europee per rilanciare lo sviluppo, e quindi combattere disuguaglianze e disoccupazione, e scelte per rafforzare l’integrazione politica, indispensabile per realizzare l’unità economica fiscale e bancaria, irrealizzabile e socialmente non sostenibile senza una vera democrazia transnazionale. Perché l’Europa che vogliamo è quella della democrazia e della crescita, non solo quella della disciplina nei conti e dello spread.
E’ imbarazzante ed anche poco onorevole il modo in cui Atv e Comune stanno facendo fronte alle legittime lamentele dell’utenza dei bus. Firmando di proprio pugno le risposte alle lettere di protesta che gli arrivano in sede, il direttore Zaninelli non si stanca di scrivere che il dissesto è tutta colpa della Regione governata dall’amico Zaia. Non un accenno di scuse. Non un accenno di autocritica né da lui né da parte dell’amministrazione che invece di cercare misure per il rilancio del trasporto pubblico (che non era in buona salute nemmeno prima dei tagli della Regione) ci propina ancora la stantia propaganda contro i portoghesi.
Come se la gestione allegra della precedente presidenza leghista, costretta alle dimissioni in seguito allo scandalo dei rimborsi spese gonfiati, non avesse influito in nessun modo sull’andamento dell’azienda. Come se aver mantenuto per anni due direttori generali a 180 mila euro all’anno non fosse stato uno spreco. Come se continuare ad avere ancora due consigli di amministrazione per governare un’unica società fosse segno di efficienza. E come se l’integrazione tra linee urbane ed extraurbane, compito vecchio di anni, fosse stata fatta.
Basta fare due conti per capire che nelle settimana di controlli le sanzioni sono crollate invece che aumentare e per questo nel loro rapporto conteggiano pure le persone che, a loro dire, hanno rinunciato a salire sul bus alla vista dei controllori. Ridicolo e poco serio.
Michele Bertucco, capogruppo Pd in Comune
Elisa La Paglia, consigliere comunale Pd
“Nel ricordare Paolo Borsellino a venti anni dalla strage di via D’Amelio a Palermo, vogliamo evidenziare come le istituzioni e la politica dovrebbero assumersi la responsabilità di indagini inadeguate e di un’azione di depistaggio che hanno impedito di accertare la verità su tale assassinio, sul quale si dovrebbe ora fare piena luce. Vogliamo ricordare Borsellino e gli agenti della scorta senza retorica, come invece spesso accade, perché in questi anni egli è diventato un vero eroe civile. È necessario sconfiggere la mentalità e i valori che alimentano le mafie, come fanno le numerose realtà siciliane che hanno saputo reagire a tale stato di cose”.
Lo ha detto Andrea Orlando, deputato del Pd commemorando Paolo Borsellino stamani nell’Aula di Montecitorio. (Roma, 19 luglio 2012)