Finalmente una posizione chiara su Ca’ Di Capri

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Finalmente il Sindaco e la maggioranza mostrano una contrarietà chiara allo smaltimento del car fluff nella discarica di Cà di Capri.
Tutti ci ricordiamo che l’Assessore Dalla Valentina ed il Sindaco Mazzi, in una animata assemblea pubblica del 2014, erano venuti a raccontarci che per chiudere il “buco” della discarica era necessario assecondare la proprietà Rotamfer che, in barba alle prescrizioni della Commissione VIA del 2010, chiedeva di stoccare ancora car fluff nonostante fosse ritenuto causa degli incendi e del conseguente inquinamento ambientale.
I fatti politici parlano chiaro: l’Amministrazione Comunale ha fatto come Ponzio Pilato e si è defilata lasciando, nei ricorsi avanti al TAR ed al Consiglio di Stato, il solo comitato dei cittadini a difendere il territorio ed i cittadini dal grave pregiudizio ambientale arrecato dalla discarica.
Se ora si è cambiata idea ne siamo ben felici ma non si può certo affermare che questa Amministrazione sia sempre stata pronta a battagliare per l’Ambiente anche perché ogni mozione ed interrogazione da noi avanzata per dare man forte al Comitato è stata respinta.
Così è stato con la mozione del 17 febbraio 2014 per proporre il ricorso al TAR, votata dal solo Consigliere Cordioli, così è stato con la raccomandazione del 9 maggio 2014 che chiedeva alla Giunta di proporre il ricorso al Presidente della Repubblica (promesso in Consiglio Comunale ma poi non mantenuto!) e così è stato con la raccomandazione del 9 ottobre del 2014 che chiedeva alla Giunta di costituirsi in Consiglio di Stato a sostegno del Comitato Cittadini.
Quindi nessuna lezione di superiorità morale su questa vicenda sulla quale la Giunta Mazzi ha inanellato una lunga serie di “non-decisioni”. Il peggior difetto per chi è chiamato ad amministrare.
In questo senso il comunicato stampa del 31 gennaio, accompagnato da una minuziosa elencazione di quanto si ritiene brava questa  Amministrazione, denota un mal celato nervosismo sulla capacità di concretizzare le promesse.
Finora il gruppo NP_PD ha cercato di avanzare proposte e soluzioni ottenendo molto spesso una sostanziale chiusura.
A metà mandato ci chiediamo se non sia più utile per la nostra comunità un’iniziativa più marcata del nostro gruppo e delle altre minoranze per riportare il dibattito dalle promesse ai fatti.
Il primo banco di prova sarà proprio la promessa di affiancare il Comitato Cittadini nell’oramai certo nuovo ricorso che dovrà essere proposto contro la Regione Veneto e Rotamfer.
Staremo a vedere.
(immagine fotografica: fonte L’Arena)

Su unioni civili e stepchild adoption

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Sul tema delle unioni civili, il circolo del Partito Democratico di Sona si esprime a favore del Ddl Cirinnà. Riteniamo infatti giusto allargare diritti che per molti sono acquisiti da sempre ai cittadini italiani che invece finora ne sono rimasti tagliati fuori, nonché offrire tutele all’istituto della convivenza.

Ricordiamo che l’Italia è rimasta fra i pochi paesi europei – e ultima fra quelli occidentali – a non offrire diritti alle coppie omosessuali.

Il ddl Cirinnà è composto da 23 articoli divisi in due capi.

Il primo capo del ddl inserisce nell’ordinamento giuridico italiano l’istituto dell’unione civile tra persone dello stesso sesso, ai sensi dell’art. 2 della Costituzione (“la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”). Potranno stipulare un’unione civile due persone maggiorenni, recandosi da un ufficiale di stato civile con due testimoni; da quel momento la coppia avrà accesso a diritti e doveri finora ristretti esclusivamente alle coppie unite in matrimonio.

La coppia dovrà dunque indicare il regime patrimoniale che vuole, l’indirizzo comune di residenza e potrà assumere un cognome comune. Saranno estesi anche il diritto alla reversibilità della pensione ed all’eredità in caso di morte di uno dei due partner.

Fra i diritti che il ddl Cirinnà intende estendere alle coppie omosessuali e su cui molto clamore si è fatto vi è la possibilità di accesso alla stepchild adoption da parte delle coppie omosessuali unite dall’unione civile. La stepchild adoption è l’adozione del figlio o della figlia biologico/a del partner ed è prevista in Italia dal 1983 (L. 184/1983), ma è applicata solo alle coppie eterosessuali. È scorretto dunque parlare di “adozioni gay” tout court (il ddl Cirinnà infatti non prevede la possibilità di adottare bambini che non siano già figli di uno dei due contraenti l’unione civile) e ancor più di “utero in affitto”: quest’ultima pratica, ossia la gestazione per altri, in Italia è illegale ed il ddl Cirinnà non la introduce.

Il secondo capo del ddl Cirinnà disciplina la convivenza di fatto, etero o omo. Allo stato attuale, difatti, una coppia convivente anche eterosessuale non ha alcuna forma di tutela. Il ddl riconosce la convivenza di fatto alle coppie di maggiorenni che non abbiano contratto matrimonio o unione civile ed assegna loro i medesimi diritti dei coniugi in caso di malattia, di carcere o di morte di uno dei due partner.


Collegato ambientale e green economy

 

 

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Nella legge di Stabilità 2016 da poco approvata, sono inserite norme a favore della green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo delle risorse naturali. Si tratta del Collegato Ambientale, un pacchetto di misure destinate ad incidere su vari aspetti della normativa ambientale e dell’economia verde, nel tentativo di promuovere azioni di riutilizzo delle risorse e della sostenibilità ambientale, con la previsione di incentivi per premiare i comportamenti virtuosi di consumatori, produttori e istituzioni.
Si prospettano sia opportunità per il nostro Comune ma anche aspetti che possono “toccare” direttamente i singoli cittadini.

Per approfondire questa tematica ne perleremo venerdì prossimo, 12 febbraio, alle ore 20,45 presso la sala riunioni della Scuola Media di Lugagnano con l’on. Diego Zardini, membro della Commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici della Camera dei Deputati.

 

 


In risposta al Baco

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In merito all’articolo apparso il 23 ottobre sull’edizione on line de Il Baco da Seta a firma di Mario Salvetti, relativo al cambio di segretario nel circolo PD di Sona, desidero fare alcune puntualizzazioni, senza alcun tono di polemica.
E’ vero, dell’ex segretaria si erano per così dire “perse le tracce” ma va però chiarito cosa si intende con questa definizione. Ritengo che un segretario di un circolo politico, così come il presidente di un’associazione di volontariato, un Sindaco o un Assessore, non abbiano il compito di apparire, di essere presenti in pubblico, bensì quello di coordinare il lavoro di gruppo, anche stando dietro le quinte. E credo che in questi ultimi due anni il circolo del PD sonese abbia ben lavorato sia in Consiglio nel ruolo di opposizione sia al di fuori dell’attività consiliare. Merito del nostro consigliere Enrico Cordioli e di coloro che lo coadiuvano, del direttivo ma anche di chi in questi due anni ha coordinato il lavoro del circolo, Lucia appunto.
Veniamo poi al futuro del PD di Sona, argomento che al nostro interno abbiamo ovviamente già affrontato più volte.
Va fatta una premessa doverosa: ogni elezione è storia a sé e per ognuna vanno fatte diverse valutazioni.
Provo comunque a generalizzare o, se vogliamo, banalizzare: nel 2013 alle ultime elezioni comunali al primo turno la coalizione capeggiata da Gianluigi Mazzi ha ottenuto 2266 voti. Nel 2014, alle Europee, il Partito Democratico a Sona ha ottenuto il risultato di 2844 voti per poi sprofondare quest’anno alle regionali con un risultato disastroso, se relazionato all’anno precedente. Questo per dire che a voler essere ottimisti, molto ottimisti, il bacino di voti al quale attingere per ben sperare in vista delle prossime elezioni comunali ci sarebbe, certo spetta a noi concretizzare queste speranze convincendo gli elettori. Su questo ultimo aspetto ritengo che nel 2013 si sia data prova di serietà e capacità presentando un programma completo e ben fatto, una squadra ricca di competenze ed una campagna elettorale non basata solo sulle risottate ma sui contenuti, con diverse serate a tema. Non basta, ma è comunque una buona base di partenza.
Abbiamo l’ambizione di voler governare il comune di Sona e siamo convinti di poter fare meglio e con maggiore concretezza di chi ha governato il nostro Comune. Va anche detto che non siamo così presuntuosi e miopi da voler fare da soli. La nostra linea è unire la sensibilità civica con la competenza politica, cosa che abbiamo già fatto e dimostrato alle elezioni del 2013 assieme alla lista civica Nuove Prospettive.

Mirko Ambrosi


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